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martedì 15 dicembre 2009
San Pietro apostolo (parte 2)
San Pietro apostolo (parte 1)
sabato 12 dicembre 2009
III Domenica d'Avvento - GAUDETE
venerdì 11 dicembre 2009
Il Libro di Daniele (Cap.2)
La prima parte è stata scritta dopo o verso la fine del periodo d'Esilio Babilonese da autori giudei che sicuramente attinsero da fonti secondarie, con lo scopo di confortare il popolo israelita deportato e di annunciare le gesta di un grande profeta ispirato da Dio. Capitolo 2
"1 Nel secondo anno del suo regno, Nabucodònosor fece un sogno e il suo animo ne fu tanto agitato da non poter più dormire. 2 Allora il re ordinò che fossero chiamati i maghi, gli astrologi, gli incantatori e i caldei a spiegargli i sogni. Questi vennero e si presentarono al re. 3 Egli disse loro: «Ho fatto un sogno e il mio animo si è tormentato per trovarne la spiegazione». 4 I caldei risposero al re (inizio aramaico): «Re, vivi per sempre. Racconta il sogno ai tuoi servi e noi te ne daremo la spiegazione». 5 Rispose il re ai caldei: «Questa è la mia decisione: se voi non mi rivelate il sogno e la sua spiegazione sarete fatti a pezzi e le vostre case saranno ridotte in letamai. 6 Se invece mi rivelerete il sogno e me ne darete la spiegazione, riceverete da me doni, regali e grandi onori. Ditemi dunque il sogno e la sua spiegazione». 7 Essi replicarono: «Esponga il re il sogno ai suoi servi e noi ne daremo la spiegazione». 8 Rispose il re: «Comprendo bene che voi volete guadagnar tempo, perché avete inteso la mia decisione. 9 Se non mi dite qual era il mio sogno, una sola sarà la vostra sorte. Vi siete messi d'accordo per darmi risposte astute e false in attesa che le circostanze si mutino. Perciò ditemi il sogno e io saprò che voi siete in grado di darmene anche la spiegazione». 10 I caldei risposero davanti al re: «Non c'è nessuno al mondo che possa soddisfare la richiesta del re: difatti nessun re, per quanto potente e grande, ha mai domandato una cosa simile ad un mago, indovino o caldeo. 11 La richiesta del re è tanto difficile, che nessuno ne può dare al re la risposta, se non gli dèi la cui dimora è lontano dagli uomini».12 Allora il re, acceso di furore, ordinò che tutti i saggi di Babilonia fossero messi a morte. 13 Il decreto fu pubblicato e già i saggi venivano uccisi; anche Daniele e i suoi compagni erano ricercati per essere messi a morte.14 Ma Daniele rivolse parole piene di saggezza e di prudenza ad Ariòch, capo delle guardie del re, che stava per uccidere i saggi di Babilonia, 15 e disse ad Ariòch, ufficiale del re: «Perché il re ha emanato un decreto così severo?». Ariòch ne spiegò il motivo a Daniele. 16 Egli allora entrò dal re e pregò che gli si concedesse tempo: egli avrebbe dato la spiegazione dei sogni al re. 17 Poi Daniele andò a casa e narrò la cosa ai suoi compagni, Anania, Misaele e Azaria, 18 ed essi implorarono misericordia dal Dio del cielo riguardo a questo mistero, perché Daniele e i suoi compagni non fossero messi a morte insieme con tutti gli altri saggi di Babilonia.19 Allora il mistero fu svelato a Daniele in una visione notturna; perciò Daniele benedisse il Dio del cielo:20 «Sia benedetto il nome di Dio di secolo insecolo,perché a lui appartengono la sapienza e la potenza.21 Egli alterna tempi e stagioni, depone i re e liinnalza,concede la sapienza ai saggi,agli intelligenti il sapere.22 Svela cose profonde e occultee sa quel che è celato nelle tenebree presso di lui è la luce.23 Gloria e lode a te, Dio dei miei padri,che mi hai concesso la sapienza e la forza,mi hai manifestato ciò che ti abbiamo domandatoe ci hai illustrato la richiesta del re».24 Allora Daniele si recò da Ariòch, al quale il re aveva affidato l'incarico di uccidere i saggi di Babilonia, e presentatosi gli disse: «Non uccidere i saggi di Babilonia, ma conducimi dal re e io gli farò conoscere la spiegazione del sogno». 25 Ariòch condusse in fretta Daniele alla presenza del re e gli disse: «Ho trovato un uomo fra i Giudei deportati, il quale farà conoscere al re la spiegazione del sogno». 26 Il re disse allora a Daniele, chiamato Baltazzàr: «Puoi tu davvero rivelarmi il sogno che ho fatto e darmene la spiegazione?». 27 Daniele, davanti al re, rispose: «Il mistero di cui il re chiede la spiegazione non può essere spiegato né da saggi, né da astrologi, né da maghi, né da indovini; 28 ma c'è un Dio nel cielo che svela i misteri ed egli ha rivelato al re Nabucodònosor quel che avverrà al finire dei giorni. Ecco dunque qual era il tuo sogno e le visioni che sono passate per la tua mente, mentre dormivi nel tuo letto. 29 O re, i pensieri che ti sono venuti mentre eri a letto riguardano il futuro; colui che svela i misteri ha voluto svelarti ciò che dovrà avvenire. 30 Se a me è stato svelato questo mistero, non è perché io possieda una sapienza superiore a tutti i viventi, ma perché ne sia data la spiegazione al re e tu possa conoscere i pensieri del tuo cuore. 31 Tu stavi osservando, o re, ed ecco una statua, una statua enorme, di straordinario splendore, si ergeva davanti a te con terribile aspetto. 32 Aveva la testa d'oro puro, il petto e le braccia d'argento, il ventre e le cosce di bronzo, 33 le gambe di ferro e i piedi in parte di ferro e in parte di creta. 34 Mentre stavi guardando, una pietra si staccò dal monte, ma non per mano di uomo, e andò a battere contro i piedi della statua, che erano di ferro e di argilla, e li frantumò. 35 Allora si frantumarono anche il ferro, l'argilla, il bronzo, l'argento e l'oro e divennero come la pula sulle aie d'estate; il vento li portò via senza lasciar traccia, mentre la pietra, che aveva colpito la statua, divenne una grande montagna che riempì tutta quella regione.36 Questo è il sogno: ora ne daremo la spiegazione al re. 37 Tu o re, sei il re dei re; a te il Dio del cielo ha concesso il regno, la potenza, la forza e la gloria. 38 A te ha concesso il dominio sui figli dell'uomo, sugli animali selvatici, sugli uccelli del cielo; tu li domini tutti: tu sei la testa d'oro. 39 Dopo di te sorgerà un altro regno, inferiore al tuo; poi un terzo regno, quello di bronzo, che dominerà su tutta la terra. 40 Vi sarà poi un quarto regno, duro come il ferro. Come il ferro spezza e frantuma tutto, così quel regno spezzerà e frantumerà tutto. 41 Come hai visto, i piedi e le dita erano in parte di argilla da vasaio e in parte di ferro: ciò significa che il regno sarà diviso, ma avrà la durezza del ferro unito all'argilla. 42 Se le dita dei piedi erano in parte di ferro e in parte di argilla, ciò significa che una parte del regno sarà forte e l'altra fragile. 43 Il fatto d'aver visto il ferro mescolato all'argilla significa che le due parti si uniranno per via di matrimoni, ma non potranno diventare una cosa sola, come il ferro non si amalgama con l'argilla. 44 Al tempo di questi re, il Dio del cielo farà sorgere un regno che non sarà mai distrutto e non sarà trasmesso ad altro popolo: stritolerà e annienterà tutti gli altri regni, mentre esso durerà per sempre. 45 Questo significa quella pietra che tu hai visto staccarsi dal monte, non per mano di uomo, e che ha stritolato il ferro, il bronzo, l'argilla, l'argento e l'oro. Il Dio grande ha rivelato al re quello che avverrà da questo tempo in poi. Il sogno è vero e degna di fede ne è la spiegazione».46 Allora il re Nabucodònosor piegò la faccia a terra, si prostrò davanti a Daniele e ordinò che gli si offrissero sacrifici e incensi. 47 Quindi rivolto a Daniele gli disse: «Certo, il vostro Dio è il Dio degli dèi, il Signore dei re e il rivelatore dei misteri, poiché tu hai potuto svelare questo mistero». 48 Il re esaltò Daniele e gli fece molti preziosi regali, lo costituì governatore di tutta la provincia di Babilonia e capo di tutti i saggi di Babilonia; 49 su richiesta di Daniele, il re fece amministratori della provincia di Babilonia, Sadràch, Mesàch e Abdènego. Daniele rimase alla corte del re."
L'elemento del sogno è molto presente nella Bibbia. In questo caso, il re Nabucodonosòr II riceve un messaggio onirico molto particolare. Solo Daniele è in grado di darne una interpretazione, e non a caso. Interessante osservare il modo in cui il profeta si affida totalmente nelle mani del Signore e dei suoi fratelli nella fede, a cui chiede di pregare incessantemente per lui. E' questo il primo aspetto importante del secondo capitolo del libro: con la preghiera ogni cosa, purchè nei perfetti piani di Dio, diviene possibile. Viene anche ribadita l'importanza di una preghiera collettiva, concetto che verrà esplicato in modo limpido da Dio nella sua Incarnazione in Cristo Gesù: "Perché dove sono due o più riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro" (Mt 18, 20). Daniele non teme la morte, che lo stolto re usa come minaccia per soddisfare le proprie esigenze: il suo Re, JHWH, è più grande.
Il sogno di Nabucodonosòr II è la prima visione apocalittica di Daniele, sebbene è di natura indiretta. Egli descrive al re il sogno, e lui stesso ne da l'interpretazione. Questa profezia, futura ai tempi di Daniele, è ad oggi già avvenuta: comprendiamola meglio. L'enorme statua rappresenta gli imperi dell'uomo, a partire dall'epoca dell'Esilio Babilonese. La testa d'oro è dunque l'Impero di Babilonia, il petto e le braccia d'argento indicano l'Impero Persiano, il ventre e le cosce di rame indicano l'egemonia delle Pòleis Greche, le gambe di ferro indicano l'Impero Romano. Attraverso questa profezia, dunque, si vuole far comprendere il periodo mancante alla venuta del Messia, nella terra d'Israele. La pietra che si stacca non per mano d'uomo è la Chiesa (attenzione: non sto parlando espressamente di Chiesa Cattolica), l'erede d'Israele e la comunità dei credenti, che mossa per volontà divina attraverso Cristo sfalderà tutti gli imperi edificati dall'uomo, poichè tutti basati sull'errore. Questa Chiesa, a cui noi siamo chiamati a farne parte, sarà germe alla fine dei tempi di un Nuovo Mondo nel nome della Pace di Dio. Adonai Shalom.
Il Libro di Daniele (Cap.1)
1. Daniele e i giovani ebrei alla corte del re (1-6); 2. Visioni di Daniele (7-12); 3. Susanna, Bel e il drago (13-14).
La prima parte è stata scritta dopo o verso la fine del periodo d'Esilio Babilonese da autori giudei che sicuramente attinsero da fonti secondarie, con lo scopo di confortare il popolo israelita deportato e di annunciare le gesta di un grande profeta ispirato da Dio.
Capitolo 1
1 L'anno terzo del regno di Ioiakìm re di Giuda, Nabucodònosor re di Babilonia marciò su Gerusalemme e la cinse di assedio. 2 Il Signore mise Ioiakìm re di Giuda nelle sue mani, insieme con una parte degli arredi del tempio di Dio, ed egli li trasportò in Sennaàr e depositò gli arredi nel tesoro del tempio del suo dio.3 Il re ordinò ad Asfenàz, capo dei suoi funzionari di corte, di condurgli giovani israeliti di stirpe reale o di famiglia nobile, 4 senza difetti, di bell'aspetto, dotati di ogni scienza, educati, intelligenti e tali da poter stare nella reggia, per essere istruiti nella scrittura e nella lingua dei Caldei.5 Il re assegnò loro una razione giornaliera di vivande e di vino della sua tavola; dovevano esser educati per tre anni, al termine dei quali sarebbero entrati al servizio del re. 6 Fra di loro vi erano alcuni Giudei: Daniele, Anania, Misaele e Azaria; 7 però il capo dei funzionari di corte chiamò Daniele Baltazzàr; Anania Sadràch; Misaele Mesàch e Azaria Abdènego.8 Ma Daniele decise in cuor suo di non contaminarsi con le vivande del re e con il vino dei suoi banchetti e chiese al capo dei funzionari di non farlo contaminare.9 Dio fece sì che Daniele incontrasse la benevolenza e la simpatia del capo dei funzionari. 10 Però egli disse a Daniele: «Io temo che il re mio signore, che ha stabilito quello che dovete mangiare e bere, trovi le vostre facce più magre di quelle degli altri giovani della vostra età e io così mi renda colpevole davanti al re». 11 Ma Daniele disse al custode, al quale il capo dei funzionari aveva affidato Daniele, Anania, Misaele e Azaria: 12 «Mettici alla prova per dieci giorni, dandoci da mangiare legumi e da bere acqua, 13 poi si confrontino, alla tua presenza, le nostre facce con quelle dei giovani che mangiano le vivande del re; quindi deciderai di fare con noi tuoi servi come avrai constatato». 14 Egli acconsentì e fece la prova per dieci giorni; 15 terminati questi, si vide che le loro facce erano più belle e più floride di quelle di tutti gli altri giovani che mangiavano le vivande del re. 16 D'allora in poi il sovrintendente fece togliere l'assegnazione delle vivande e del vino e diede loro soltanto legumi.17 Dio concesse a questi quattro giovani di conoscere e comprendere ogni scrittura e ogni sapienza e rese Daniele interprete di visioni e di sogni.18 Terminato il tempo stabilito dal re entro il quale i giovani dovevano essergli presentati, il capo dei funzionari li portò a Nabucodònosor. 19 Il re parlò con loro, ma fra tutti non si trovò nessuno pari a Daniele, Anania, Misaele e Azaria, i quali rimasero al servizio del re; 20 in qualunque affare di sapienza e intelligenza su cui il re li interrogasse, li trovò dieci volte superiori a tutti i maghi e astrologi che c'erano in tutto il suo regno. 21 Così Daniele vi rimase fino al primo anno del re Ciro."
Il primo capitolo che apre il Libro di Daniele illustra un evento storico decisivo per la storia d'Israele. Il re di Babilonia Nabucodonosòr II (regnante 605 - 562 a.C.), con l'intenzione di conquistare l'Egitto, attaccò il piccolo Regno di Giuda, potenziale nemico futuro. Il Regno era retto all'epoca della conquista dal re Ioiakìm, il quale si rifiutò di sottostare al dominio babilonese e fu così deportato insieme alle ricchezze del Tempio di Gerusalemme in Sennaàr, la Mesopotamia, dove era situata Babilonia. A Gerusalemme, capitale del Regno di Giuda, il re instaurò un governo vassallatico e nominò nuovo sovrano il fratello di Ioiakìm, Mattania, a cui fu imposto il nome babilonese Sedecia. Consigliere del nuovo re fu il profeta Geremia, ma ciononostante le sue azioni erano "male agli occhi del Signore". I nobili giudei furono deportati a Babilonia, dove vennero istruiti secondo la dottrina babilonese per tre anni con lo scopo di inserire alcuni di loro, su scelta del sovrano, nella corte reale. Tra i possibili candidati vi erano anche i giovanissimi Daniele, Anania, Misaele e Azaria. Rimasti fedeli nel Signore anche in questo tragico evento, non acquisirono le lussuriose usanze dei Babilonesi (chiamati Caldei dall'autore biblico, il cui nome vuol dire "conoscitori delle stelle" a causa della loro progredita conoscenza astronomica) ma esclusivamente la loro cultura. Il re Nabucodonosòr II, stupito dall'intelligenza e dalle capacità di Daniele e dei suoi compagni, decise di inserirli nella corte reale.
Questo primo capitolo ha anche una funzione di Giudizio. Non dimentichiamo che il nome del profeta Daniele significa in ebraico Giudice di Dio. Le usanze pagane vengono messe a nudo e vinte da quelle rette della tradizione giudaica. La lussuriosità e le comodità della vita sono da convertire, poichè solo una vita modesta, che si basa sull'umiltà del corpo, può guidare l'uomo alla vera spiritualità. Dunque, i pagani non sono esclusivamente i Babilonesi, come in questo caso, o le civiltà non abramitiche. Oggi, ad esempio, il diffuso consumismo e il benessere allontana da Dio la stragrande maggioranza della popolazione, inclusi coloro che si dichiarano "cristiani", solo perchè magari basano la propria fede su una convinzione o una idea non meglio definita. Il loro unico dio diviene in realtà il denaro, Mammona, dalla quale può scaturire ogni forma di piacere e comodità materiale.
Il Libro di Daniele - Presentazione
giovedì 10 dicembre 2009
Shemà Israel
שמע ישראל יהוה אלהינו יהוה אחד
ברך שם כבד מלכותו לאולם ועד
"Ascolta, Israele, JHWH è il nostro Dio, JHWH è uno. Sia benedetto il santo Nome del Suo Regno per sempre ed in eterno.
E amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutte le tue forze. E metterai queste parole che Io ti comando oggi, nel tuo cuore, e le insegnerai ai tuoi figli, pronunciandole quando riposi in casa, quando cammini per la strada, quando ti addormenti e quando ti alzi. E le legherai al tuo braccio, e le userai come separatore tra i tuoi occhi, e le scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte delle città.
E sarà, se ascolterete i Miei comandamenti, che oggi vi do, di amare il vostro Dio e di onorarlo con tutto il vostro cuore, con tutta la vostra anima e con tutte le vostre forze, allora vi darò rugiada per le vostre terre, pioggia primaverile ed estiva, così raccoglierete le vostre granaglie, il vostro vino ed il vostro olio, e darò erba per il tuo bestiame, e mangerete e sarete soddisfatti. Ma guardatevi dall'aprire i vostri cuori a rivolgervi al culto di altri dei, e di adorarli, perché allora l'ira di Dio sarà contro di voi, e chiuderà il cielo, e non ci sarà rugiada, e la terra non darà il suo prodotto, e passerete rapidamente dalla buona terra che Dio vi ha dato. E quindi mettete queste parole nel vostro cuore e nella vostra anima, e siano come parole sulle vostre mani e tra i vostri occhi, e insegnatele ai vostri figli, e pronunciatele quando riposate nelle vostre case, quando camminate per strada, quando vi addormentate e quando vi alzate, e scrivetele sugli stipiti delle vostre case e sulle vostre porte. Così saranno moltiplicati i vostri giorni ed i giorni dei vostri figli nella terra che Dio promise ai vostri padri di dare loro, per tanto quanto durano i giorni del cielo sulla terra.
E Dio disse a Mosè: dì ai figli di Israele di fare d'ora in poi delle frange agli angoli dei loro vestiti, e vi sia un filo azzurro in ognuna di queste frange. Questi saranno i vostri zizzit, e guardandoli ricorderete i precetti divini, e li osserverete, e non seguirete i vezzi del vostro cuore e le immagini dei vostri occhi, che vi fanno deviare seguendoli. Così ricorderete e osserverete tutti i precetti, e sarete santi per il vostro Dio. Io sono il Signore Dio vostro, che vi ha fatto uscire dalla terra di Egitto per essere il vostro Dio, Io sono il Signore, vostro Dio."
Lo Shemà in ebraico שמע, Ascolta (a volte detto Shemà Israel, שמע ישראל) è una preghiera della liturgia ebraica. È in genere considerata la preghiera più sentita, forse assieme al Kaddish. La sua lettura (Qiriat Shema) avviene due volte al giorno, nella preghiera mattutina ed in quella serale.
Lo Shema è costituito da una premessa, fatta di due versi, e da tre parti, costituite da brani della Torah ebraica, corrispondente al Pentateuco biblico del canone cristiano:
- Il primo, VeAhavtà, da Deuteronomio (Devarim) 6:4-9
- Il secondo, VeHayà, da Deuteronomio (Devarim)11:13-21
- Il terzo, VaYòmer, da Numeri (Vayikra) 15:37-41
Anche Gesù di Nazareth, il Cristo, essendo ebreo, rispettava la sacra funzione.